Accade anche questo: la nostra azienda ha recentemente operato trattenute economiche a molti colleghi che hanno superato i sei mesi di malattia (utilizzando a tal fine, il calcolo di sommatoria di giornate di malattia, cosiddetto comporto frazionato) non discriminando nei periodi interessati dal calcolo, tra malattie lunghe e quelle generiche.
Questo fatto ha determinato che a moltissimi colleghi fossero operate trattenute, secondo noi, non pertinenti.
Su un argomento come quello della “certezza della retribuzione” dei lavoratori che hanno avuto problemi di salute, non si dovrebbe mai dover discutere, né verificare come un argomento così delicato e sensibile, sia stato inserito e trattato grossolanamente nel mucchio di una serie d’interventi di razionalizzazione, che al contrario e per alcuni versi, sono necessari e condivisibili.
Anteponiamo a qualunque altro ragionamento, la valutazione relativa ad inefficienze e sprechi (tuttora esistenti): come UGL Trasporto Aereo, siamo favorevoli a tutte quelle iniziative serie di contrasto allo spreco, soprattutto se si riuscisse a porre fine, una volta per tutte, a quelle gestioni “non proprio adeguate”, che per decenni ci hanno accompagnato contribuendo a determinare la situazione attuale.
Ma si sa, questo è il Paese dove mai nulla è per sempre e dove le “partite” si rigiocano all’infinito, dove regole certe non ve ne sono e che forse è meglio colpire sul sicuro e su chi non può difendersi, piuttosto che elaborare progetti seri di lotta alla disorganizzazione imperante.
L’esempio odierno, ne è la prova.
Abbiamo tentato in ogni modo di sensibilizzare le funzioni aziendali preposte, non riuscendo, tuttavia, nel nostro intento conciliatore.
Pertanto siamo stati costretti ad avviare un’azione di contrasto finalizzando, proprio in questi giorni, una nuova procedura di raffreddamento su un tema talmente importante da sconcertante il doverne anche solo parlare.
A nulla è servito, l’aver ricordato a qualche smemorato dirigente che un recente accordo sindacale, era stato siglato proprio per evitare che nel mucchio delle varie iniziative, finissero i recuperi economici già da tempo annunciati (ma non ancora attuati), su casi diversi dalla cosiddetta malattia generica.
Dal punto di vista sociale è difficile comprendere il perché di queste azioni, apparentemente scollegate dalla ragione e dal buon senso, che colpiscono coloro che nella sfortuna della malattia, subiscono anche riduzioni salariali per un recupero di pochi spiccioli.
Di certo se qualcuno adducesse come motivazione il generico risparmio, non si comprenderebbe il perché nello stesso mese in cui sono effettuate queste azioni incredibili, accadono ancora clamorosi esempi d’inefficienze e contraddizioni.
Se anche non vi fossero tutte queste situazioni, lo diciamo chiaramente, il prelievo amministrativo per quelle casistiche è, secondo noi, comunque contro ogni morale.
Su questo tema, non finisce così.
La nostra Organizzazione Sindacale è determinata ad andare avanti e stiamo valutando ogni iniziativa a tutela delle prerogative Categoriali.
Ci sia concessa un’ulteriore valutazione: che azienda è mai quella che non pone alla base dei suoi ragionamenti la tutela di situazioni che solo a raccontarle hanno dell’incredibile?