Da alcuni mesi la UGL TRASPORTO AEREO, nel solco della propria tradizione, ha posto a fondamento della propria azione sindacale alcuni principi guida per la gestione di questo difficilissimo momento storico che sta investendo Alitalia CAI.

Il primo tra questi principi, è il voler essere parte attiva nella ricerca di processi di coesione dell’intero movimento sindacale confederale, nella convinzione che solo un fronte compatto, potrà rispondere alle difficilissime criticità che presto saremo chiamati ad affrontare.

Al nostro interno, abbiamo valorizzato e massimizzato l’azione sindacale tramite un lavoro di piena sinergia tra le Categorie dei Trasporti.

Gli incontri e i direttivi UNITARI convocati per tutto il PNT/PNC e Terra hanno delineato la politica della nostra organizzazione, dimostrando che la UGL è da anni una Organizzazione Sindacale che, con i fatti, dimostra tutto il suo valore e la sua progettualità.

Sul fronte Alitalia, siamo certamente preoccupati per gli effetti collaterali che si potrebbero sviluppare con l’auspicato arrivo, nel capitale azionario aziendale, di Etihad, soggetto industriale che riteniamo comunque strategico e fondamentale per far fare un salto di qualità non solo all’Alitalia stessa, ma all’intera industria del Trasporto Aereo Nazionale.

Siamo altrettanto allarmati e preoccupati dal tentativo di frammentazione e divisione, messo in opera da coloro che traggono vantaggio dal disorientamento categoriale, già causa dei disastri del passato.

Su quest’aspetto ci soffermiamo, invitando tutti i lavoratori ad avviare un dibattito intercategoriale, nella convinzione che dalla nostra unità o divisione dipenderà gran parte del destino di molti lavoratori.

E’, infatti, sempre molto complicata la ricerca del miglior modo di comunicare o di saper avviare un confronto con positività e pragmatismo; spesso le informazioni  sono minate dal pregiudizio che è precostituito da chi trae giovamento -come detto- dalla divisione tra i lavoratori.

E’ quindi giunto il momento di chiudere definitivamente la porta in faccia ai profeti del nulla, facendoci al contrario, tutti insieme, parte attiva di azioni positive di coesione, dibattito ed unità.

La gestione del management CAI, nei suoi primi 5 anni di vita, ha prodotto i risultati economici che sono sotto gli occhi di tutti; ridicole  le previsioni (errate e decantate) sino alla scorsa estate, di un‘azienda che pubblicizzava recuperi straordinari di margini di Ebit e trasportato per Km offerto.

La verità e’ presto venuta a galla.

La situazione economica nella sua drammaticità è ormai un fatto che non consente più margini di manovra e che ci chiama ancora una volta a dover assumere decisioni importanti.

Tralasciamo volutamente l’analisi industriale -già oggetto di nostri precedenti approfondimenti-  sulle scelte “suicide” nella gestione della flotta, delle direttrici, degli equipaggi e della capacità di saper incidere con un marketing moderno ed adeguato.

Leggiamo dichiarazioni a mezzo stampa, (anche di parte sindacale) che una delle conseguenze dell’arrivo degli arabi (semmai dovessero arrivare) sarebbero le migliaia di esuberi strutturali ed i tagli trasversali ed indiscriminati sul costo del lavoro.

E’ bene ricordare A TUTTI, politica ed opinione pubblica in testa, che i Lavoratori (della nostra azienda e dell’indotto) hanno già pagato un presso altissimo con il fallimento di Alitalia LAI e la gestione del management CAI.

La UGL TRASPORTO AEREO ha già dichiarato la propria indisponibilità a ragionare di qualunque aspetto collegato al costo lavoro nella sua complessità, se non prima dell’effettivo ingresso di Etihad e solo a posteriori del nuovo Piano Industriale con il suo dichiarato sviluppo. 

Solo dopo, insieme alle altre Organizzazioni sindacali Confederali, ricercheremo strade comuni per la sostenibilità del rilancio nei limiti di ciò che si potrà fare.

Su un aspetto il messaggio deve però essere incontrovertibile: ci opporremo fermamente ad ipotesi di licenziamenti.

Abbiamo fatto della presenza tra i Lavoratori il cardine del nostro operato.

Conosciamo bene il valore del mondo del Lavoro, conosciamo la fatica ed il sacrificio che tutti hanno profuso in questi anni e soprattutto le incredibili scelte industriali evidentemente sbagliate e mai condivise, che hanno contribuito alla produzione dello sfacelo che è sotto gli occhi di tutti. La parola d’ordine e’ quindi restare uniti e costituire un fronte comune pronto a dare risposte inequivocabili se sarà necessario per la salvaguardia dei posti di lavoro e del futuro delle nostre famiglie.

Quest’obiettivo si persegue anche attraverso il CCNL.

Riteniamo, tra le varie azioni da mettere in campo, che, anche in relazione alla ventilata ipotesi di newco, solo la conclusione dei lavori del Contratto Collettivo Nazionale sezione Vettori, potrà’ rappresentare un punto di forza per arginare spinte al ribasso e assicurare il futuro professionale dei Lavoratori di Alitalia.

Occorre, inoltre,  prendere anche atto che in tutte le altre realtà professionali e comparti,  il contratto nazionale è stato firmato o è in dirittura di arrivo a dimostrazione della sua validità e necessità.

Nella direzione dell’unità auspicata è stata siglata oggi, da parte di TUTTE le sigle confederali, la prima sezione specifica, riferita ad Assocontrol (ENAV),  del Contratto Nazionale di Settore del TA, la cui Parte Generale fu siglata il 02 agosto 2013.

Anche su questo tema lanciamo un monito non riuscendo ancora oggi a comprendere la cecità (perché non vogliamo pensare male) di chi rema contro questo unico vero baluardo di salvezza contrattuale, continuando, invece, a firmare discutibili contratti aziendali che allontanano il valore del CCNL e producono devastanti effetti di dumping contrattuale.

Solo il CCNL, con regole contrattuali di base certe ed indiscutibili (la cui base non può che essere l’attuale contratto CAI) e solo con le spinte propulsive della politica (per renderne sempre più cogente il suo rispetto) sarà possibile costruire regole adeguate alla gestione dell’industria del Trasporto Aereo.

Per ultimo, ma non meno importante, è la necessità di ripristinare le regole del mercato.

Vogliamo scardinare il sistema perverso instaurato negli ultimi anni e strettamente connesso alla crisi strutturale del sistema: quello della libertà incondizionata di manovra delle Low Cost.

Su questo argomento ci siamo mossi fattivamente: unitamente ad alcune sigle confederali, abbiamo attivato un percorso, che non ha precedenti nella storia sindacale del Trasporto Aereo, per riportare ordine e tutela dei colleghi che lavorano in queste realtà. A questa iniziativa abbiamo dato il nome evocativo di Carovana dei Diritti.

 

Roma, 27 maggio 2014

Dipartimento nazionale Personale di Terra  

Dipartimento nazionale Personale Navigante Tecnico   

Dipartimento nazionale Personale Navigante di Cabina