Le risposte attese
Bisogna ammetterlo, forse mai come in questi ultimi tempi si era vista un’Azienda così pronta a investire ingenti somme di denaro per il suo rilancio, cosa che non può che essere colta con favore, per chi in questa Azienda lavora e spera in un suo definitivo sviluppo nei mercati internazionali.
Anche il sindacato non può essere distratto da queste dinamiche e per questo che ne cerca di leggere tutti gli aspetti correlati che possono, anzi devono volgere al miglioramento delle prospettive di tutti i lavoratori che sono coinvolti nel processo.
Dall’ingresso di Etihad a nessuno sarà sfuggito come l’assistente di volo torni a essere finalmente al centro del progetto di sviluppo, pur con tutte le contraddizioni che come sindacato, abbiamo più volte sottolineato. Perché le contraddizioni ci sono e occorre sottolinearle, anche rischiando di essere pedanti, ma mai disfattisti.
Il motivo principale per cui le portiamo all’attenzione aziendale è certamente quello di migliorare la vita dei lavoratori che rappresentiamo, ma anche perché crediamo fortemente che senza il pieno coinvolgimento e la fiducia di tutti, non potrà avvenire alcun rilancio di questa Compagnia.
E oggi purtroppo il clima che si respira in categoria è ancora lontano da quello auspicato. Di certo l’assenza di un Amministratore delegato e di un Direttore delle Risorse Umane, non aiutano nessuno anzi accendono ancora una volta una luce inquietante sull’attuale stato del management di Alitalia.
Resta il fatto però che tra i lavoratori c’è una sofferenza diffusa dovuta spesso a scelte aziendali che sono difficilmente comprensibili, proprio perché spesso non sembrano seguire alcuna logica, neanche quella del vituperato “costo”.
Basti pensare infatti alle richieste di Part Time che giacciono ancora senza risposta, sia su base Roma che Milano, precedentemente esclusa da tale processo, in un’azienda che è ancora costretta ad usufruire dello strumento della Solidarietà.
Sveglie estenuanti per coloro che provengono da Milano per espletare sia visite mediche che recurrent training su base roma, dove forse regna una logica di colui, che come precedentemente detto, gli investimenti su una categoria li fa al contrario.
Turni di lavoro troppo compressi e sempre ai limiti che stressano la fatica operazionale, con conseguenti cadute operative. Gestione della piattaforma Alis limitata, qualità dei pasti equipaggio scadente e insufficiente pur con turni di lavoro spesso interminabili, sistemazioni alberghiere in località sconvenienti e prive anche di sicurezza e confort; l’aumento dei carichi di lavoro, soprattutto sul lungo raggio, richiedono una urgente revisione delle composizioni equipaggio, e soprattutto Infine il rispetto “sic et simpliciter” delle leggi sulla tutela della maternità e paternità, così come regolate dalla nuova normativa presente nel Job Act.
Una importante tematica sulla quale intendiamo accendere un focus a breve, è senza dubbio l’ingresso della nuova normativa FTL che comprende importanti adeguamenti agli attuali Crew Rest, e su come tutto ciò condizionerà la vita lavorativa di tutti noi.
Tanti temi quindi che ci preme portare all’attenzione dell’Azienda e per cui stiamo richiedendo incontri con la dirigenza per affrontarli con la giusta urgenza. Sono sfide impegnative e ce ne rendiamo conto, ma su cui abbiamo tutta l’intenzione di misurare nei prossimi giorni, la reale voglia di Alitalia di inviare un segnale di fiducia agli assistenti di volo.
Vi terremo informati sugli sviluppi.
Segreterie RR.SS.AA. Alitalia SAI FIT CISL – UGLTrasportoaereo