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La FILT CGIL, la FIT CISL e la UGL TRASPORTO AEREO danno seguito ad una storica iniziativa di azione congiunta e sinergica finalizzata alla regolamentazione del sistema del Trasporto Aereo con particolare riferimento al settore Low Cost.

 

 

PERCHÉ?

Prima di ogni altra considerazione deve essere ribadito che questo Settore è un segmento industriale determinante per l’intero sistema del Trasporto Aereo e, come tale deve essere, al pari degli altri, certamente difeso.

Deve però certamente essere anche ricondotto all’interno di un perimetro fatto di legalità, equità e regole comuni.

Va quindi salvaguardato, in favore dell’occupazione e dello sviluppo economico, a patto che siano rispettate le “regole del gioco” previste per sviluppare il livello di civiltà industriale, di tutela del lavoro e della libera concorrenza!

Ricordiamo che sin dalla metà degli anni novanta il Trasporto Aereo Low Cost è divenuto un vero e proprio fenomeno di massa determinando, per le aziende, vertiginosi incrementi dei margini di EBIT, con milioni di passeggeri trasportati.

Alcuni operatori, più di altri, nel recente passato hanno saputo “cogliere al balzo” l’opportunità di business che ha consentito di estendere repentinamente la possibilità di utilizzo dell’aereo anche a quelle persone che, a torto o a ragione, ritenevano questo strumento un mezzo d’élite.

La mancanza di un’adeguata letteratura –regole – norme -organismi di controllo – direttive e regolamenti che consentisse l’adeguamento controllato di questa vera e propria rivoluzione industriale, ha inizialmente determinato non solo il CAOS imperante e lo sfacelo ma, addirittura, lo sgretolamento del sistema T.A.

Negli ultimi anni, il fiorire della domanda di Trasporto Aereo a basso costo da parte dei gestori aeroportuali, in larga parte partecipati da Regioni, Provincie e Comuni italiani, finalizzato al riempimento degli aeroporti regionali che non avevano fino a quel momento traffico passeggeri, ha incentivato il proliferare delle compagnie Low Cost, attraverso discutibili accordi commerciali di marketing.

E’ proprio questo modello di sviluppo incontrollato che ha determinato la distorsione della concorrenza tra vettori aerei.

Alcune di queste compagnie che hanno sede in un altro Paesi dell’Unione Europea, non hanno pagato e tutt’ora non pagano alcuna tassa in Italia, assumono personale anche italiano che vive ed opera sul territorio nazionale con contratti esteri, ed esplicita la sua opera professionale con ritmi pesanti, gravosi e vessatori.

Tali condizioni di assoluto svantaggio non portano alcun valore aggiunto né per l’Italia, né per i lavoratori, ma costituiscono come principale conseguenza, solo fenomeni di dumping sociale nel mondo del lavoro.

Le asimmetrie competitive sono quindi la principale causa dei danni irreversibili al comparto, oltre che uno degli elementi portanti di quella “concorrenza sleale” che distrugge il tessuto sociale dei rapporti di lavoro. E’ chiaro che il vantaggio per questi operatori risulti incolmabile, considerato che le aziende italiane al contrario di questi vettori, utilizzano contratti di lavoro regolari e non si avvantaggiano di accordi commerciali che nascondono – a nostro parere – altre pratiche di finanziamenti pubblici mascherati.

Anche il recente decreto 179/2012, che ha introdotto il concetto di base di servizio e quindi l’obbligo di pagare delle tasse nel nostro Paese, non ha risolto la questione.

Addirittura un’azienda straniera del Settore si è ingegnata per trovare l’ennesimo escamotage che le consente di non rispettare appieno le regole, per giunta scaricando oneri aggiuntivi sui lavoratori.

Per tentare di spingere il sistema a diventare più equo e con l’esigenza di tutelare i “lavoratori fantasma” e gli utenti finali di questo importantissimo settore, le Organizzazioni Confederali FILT CGIL, FIT CISL e UGL Trasporto Aereo, hanno lanciato unitariamente una nuova e per certi versi storica campagna di sensibilizzazione delle istituzioni, degli utenti, dei lavoratori e della proprietà delle aziende del settore Low Cost, affinché si possa ragionare insieme, intervenendo con misure efficaci e condivise per dare sviluppo, equità e dignità al segmento Low Cost e a coloro che vi operano.

La campagna di sensibilizzazione, dal nome emblematico “La carovana dei diritti”, si pone l’obiettivo, attraverso un ventaglio di iniziative, anche mediatiche e itineranti per il Paese, di sollevare il velo di oblio che circonda quest’area del mercato del Trasporto Aereo italiano ed europeo affinchè si riesca a stabilire un rapporto duraturo con i lavoratori, gli utenti, gli operatori commerciali e istituzionali di questo settore.

 

La carovana dei diritti