Quando Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto
…. Non si potrà certamente dire che non le stiamo tentando tutte, anche quelle più impensate ed inusuali per i lavoratori di una delle più grandi aziende di Trasporto Aereo italiane.
Nella vertenza Meridiana, la Ugl Trasporto Aereo è ancora una volta in prima fila, schierata dalla parte dei lavoratori ad invocare giustizia per lo scempio sociale che si sta perpetrando a danno dei 1350 dipendenti di Meridiana che a giugno del 2015 rimarranno, in assenza di risposte, senza lavoro.
Nei mesi scorsi, oltre ad altre innumerevoli iniziative abbiamo già avviato un percorso di dialogo con le istituzioni locali riuscendo a strappare, con la mobilitazione di massa avvenuta presso il centro direzionale Meridiana di Olbia, la promessa e l’impegno per l’apertura di un tavolo di confronto congiunto tra Azienda, organizzazioni sindacali ed enti territoriali.
Come spesso accade, soprattutto in queste occasioni, abbiamo dovuto constatare e prendere atto dell’inaffidabilità degli interlocutori con cui abbiamo dialogato, i quali, al di là di mere promesse e buoni propositi, non hanno dato seguito ad alcuna concreta iniziativa.
Come mai?
Forse qualcuno è ancora impegnato a gestire la campagna elettorale al punto tale di ritenere il problema Meridiana un problema di secondo piano?
Forse la questione davvero enorme per importanza ed impatto sociale è considerata “troppo difficile” e come tale rappresenta un rischio per chi deciderà di affrontarla?
Per la UGL TRASPORTO AEREO questa vertenza E’ LA VERTENZA del Trasporto Aereo ed in se racchiude un’importanza primaria sia per la storia che è insita in questa azienda che per tutto ciò che essa REALMENTE rappresenta in termini di ricchezza professionale.
Per questo, è nostra intenzione fare di tutto, in un crescendo d’iniziative ed azioni sindacali, per ricercare soluzioni che riteniamo possibili e sostenibili.
Il sindacato non sta avanzando richieste assurde.
Nel contempo invochiamo l’intervento istituzionale per collaborare con il movimento sindacale per la salvaguardia della dignità e della sopravvivenza di 1350 lavoratori e delle loro famiglie che tra qualche mese saranno abbandonate al loro triste destino e cadranno nel dimenticatoio sociale come accadde ai colleghi Alitalia.
Memori del precedente scempio non assisteremo impassibili all’ennesima ecatombe e faremo di tutto per dare speranza e futuro ai lavoratori di Meridiana.
Nel dimostrarvi ancora una volta la nostra attenzione al grave problema Meridiana, abbiamo pensato ai camion vela, sperando di riuscire a svegliare le numerose coscienze ancora sopite.