LA QUALITA’ DELLA VITA
Ormai siamo condannati a vivere un periodo storico sociale fatto di annunci e comportamenti paradossali, con annunci ad effetto e atti pratici esattamente contrari a quanto si era annunciato solo qualche ora prima.
Assenza di coerenza tra valori affermati e pratica quotidiana, insomma un caos assoluto in cui chi grida di più tenta di accaparrarsi il consenso degli altri per aggregare qualche iscritto, in un contesto in cui avere 1000 iscritti o averne uno non fa più alcuna differenza. Perché questi iscritti è come se fossero virtuali, non si muovono, non si aggregano, non costituiscono una massa umana che incute timore, che chiede il rispetto dei propri diritti, stando insieme fianco a fianco; non sono tenuti insieme da una comunanza di ideali, ma sono solo un aggregazione di singoli che si ritrovano in una “radio galley” comune dietro la tastiera di un pc.
In uno scenario “desolante” come questo, chi vince è come sempre la proprietà, la dirigenza, quelli che non hanno bisogno di essere in tanti per sentirsi più forti, ma decidono in una oligarchia di pochi soggetti, la vita di molti, anzi la qualità della vita di molte persone…i loro dipendenti.
In questi giorni la “radio galley” è agitatissima e parla solo della riapertura di Alis, imbeccata dalla solita azienda che provvede a far circolare le voci e a preparare il terreno per l’ennesima diabolica idea.
La categoria non è agitata da temi quali il prossimo licenziamento coatto di colleghi che, hanno la sola colpa di essere meno anziani di altri, però è agitatissima dalla perdurante chiusura di Alis.
Proprio ora i nuovi “rivoluzionari in pantofole”, che ora si ritrovano in associazioni “esperte di rivoluzioni” come i professionali e la uil, sollecitano l’azienda alla riapertura totale di Alis, bene, viva la qualità della vita!
Peccato che proprio chi sollecita questa “riapertura”, abbia già dato il proprio consenso ad un “Alis che taglia le retribuzioni e aumenta la spremitura dei lavoratori”, questo consenso lo avevano già dato un paio di mesi fa a margine del Contratto che tanto criticano e che si sono sbrigati a firmare a testa bassa, articolo per articolo, ed è stato solo grazie allo stop imposto da queste Organizzazioni che si è evitato un altro “piattino” giocato dai “professionali” in combutta con l’azienda.
E poi vi vengono a raccontare che fanno” la rivoluzione”, ma quando mai!
Ora l’azienda ci vuole riprovare e convoca una riunione per il 22 settembre.
Noi sappiamo già cosa vogliamo, Alis è un invenzione aziendale che non hanno mai voluto concordare con i lavoratori, in quanto tale, noi non siamo tenuti a parlare di nulla, per noi il CCNL firmato due mesi fa è quello e non si tocca, l’azienda lo deve integralmente rispettare e basta, non ci sono alternative.
Aliquote economiche, riposi e quant’altro sono già scritti nel CCNL e negli accordi vigenti. Se l’azienda vuole riaprire il Contratto, allora lo riapriamo tutto e parliamo anche di Must-Go pagato, aumento delle ferie, impiego di riserva, part-time.
Se vorranno fare una forzatura, appoggiati dai “professionali”, chiameremo a raccolta la categoria per arrivare ad azioni di scontro se necessario. Per noi i problemi veri sono tanti e hanno a che vedere con il posto di lavoro e il futuro delle categorie dei naviganti nell’azienda che verrà, se questa dirigenza legata al passato di Alitalia pensa di assestare qualche colpo di coda, riceverà la risposta che merita.
RR.SS.AA. PNT-PNC
FILT-CGIL FIT-CISL UGL-TRASPORTOAEREO