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La pubblicazione dei turni di aprile ci ha lasciato a dir poco perplessi!

Per alcuni mesi siamo stati letteralmente inondati delle iniziative aziendali collegate al fenomeno industriale denominato REHUBBING che avrebbe determinato – tra le altre- una vera e propria rivoluzione Copernicana.

Il primo degli effetti riflessi era quello collegato all’abbattimento dei costi indotti derivanti dalla pianificazione di avvicendamenti corposi ma brevi. Inizialmente (alla presentazione del progetto) era previsto che dormissero su Roma quasi trenta AAMM.

In sintesi, ci sarebbero state sinergie di larga scala, quali le manutenzioni ben programmate in

sede durante la sosta dell’overnight a Fco, tagli dei costi alberghieri, tagli dei trasporti crew fuori sede, tagli dei costi generali di handling, solo per citare le principali azioni di intervento. Tutto questo era illustrato alle OOSS durante la spiegazione del Piano Industriale.

Pochi giorni fa, abbiamo appreso che il 67 % degli avvicendamenti di medio raggio nel mese di aprile, saranno di tre e quattro giorni e ovviamente saranno presenti anche i turni di cinque giorni.

I voli in giornata sono tornati a circa il 10% (quasi il dato peggiore della storia recente).

In sintesi, a Roma dormiranno a dispetto di quanto illustrato, poche macchine e quindi il REHUBBING almeno per quanto concerne il medio raggio e’ ormai tramontato!

Per brevità e sintesi non entriamo nel merito dei dati tecnici e ci limitiamo a stigmatizzare anche in questo caso, la mancanza assoluta di comunicazione e confronto preventivo con le OOSS che riteniamo fosse dovuto, magari con una convocazione finalizzata ad illustrare le eventuali novità e/o criticità soprattutto considerato il senso di maturità e concretezza che tutti i lavoratori hanno offerto per il salvataggio di Alitalia.

In secondo luogo, se qualcuno del management avesse cambiato idea (legittimo farlo) sarebbe

stato utile e corretto (almeno così avviene nelle moderne relazioni industriali) che ci fosse stato illustrato preventivamente la motivazione di una radicale inversione di marcia.

Come ulteriore analisi la decisione di prevedere turni lunghi produce anche un altro problema che non deve essere sottovalutato. Vi sono alcune lavoratrici e lavoratori che sono nelle condizioni di dover richiedere turnazioni bevi per motivi rientranti nella legge vigente o per necessità serie e comprovate.

Come si intende procedere in questo caso?

Come potrà essere assegnata e assicurata a questa piccola parte della categoria una

programmazione adeguata?

Il fenomeno del REHUBBING era stato ben accolto da tutta la categoria con la consapevolezza che avrebbe portato turnazioni compresse ma corrispondenti alle mutate necessità sociali.

Non riteniamo infatti logica la costruzione di turni di medio più lunghi dell’attività di lungo raggio soprattutto quando la stessa turnazione produce transiti su Roma più volte durante lo svolgimento del turno.

In sintesi, come sempre non vi è un progetto che duri più di due mesi e spesso la mano sinistra non parla con la destra.

Dopo il contributo dei lavoratori che hanno dato 90 milioni di euro di costo lavoro intendiamo procedere con assoluta determinazione per comprendere come mai un meccanismo dell’intero processo del REHUBBING sia stato cestinato a dispetto e ritorno di un modus operandi sino a pochi giorni fa ritenuto costoso e superato. !

Benvenuta coerenza.