Il repentino mutamento degli scenari europei degli ultimi anni, che ha caratterizzato il mondo del lavoro nel Trasporto Aereo, rende sempre più difficile la comprensione e il radicarsi di quei punti di riferimento che normalmente hanno accompagnato la vita professionale dei Lavoratori di questo Settore negli ultimi 30 anni.

Questa, una delle principali cause dell’incomprensione e spesso dell’effettiva difficoltà nel riuscire a comunicare con adeguatezza le analisi del momento, le strategie e le opportunità ma anche l’importanza di un movimento sindacale coeso.

Deve essere ricordato e ribadito che il decennio passato, è stato caratterizzato dall’abbandono politico che ha prodotto gli sfaceli oggi visibili oltre che la progressiva distruzione delle certezze.

Il proliferare dei giganti europei low cost ha prodotto soprattutto nel nostro Paese il massacro dei diritti del lavoro e la drastica riduzione di quote di mercato, grazie alla libertà di manovra indiscriminata, unitamente alla loro capacità di “interpretazione” delle regole fiscali che hanno causato un grave asimmetria competitiva causa, quest’ultima, della discriminazione e della concorrenza sleale.

L’assenza di una cabina di regia del sistema politico ha prodotto incoerenze devastanti e il deterioramento delle condizioni imprenditoriali di quei Vettori Italiani che applicando le leggi vigenti costituite a tutela del lavoro e dei lavoratori, sono tuttavia rimasti in piedi.

Alcune riflessioni indurrebbero anche i non esperti del settore ad agire con fermezza a tutela di un settore industriale fondamentale per l’economia del Paese.

Basti ricordare che una grande low cost presente in Italia, oggi trasporta e assorbe da sola il 55% del mercato domestico quando nei principali stati europei non supera il 20/25%.

Che lo stesso Vettore ha equipaggi stabili nel nostro Paese e non riconosce l’obbligo di applicazione delle norme fiscali italiane (previdenziali/amministrative/sanitarie/salariali).

Si percepisce per deduzione, la difficoltà di azione da parte delle nostre autorità almeno per rendere coerenti le “regole del gioco”.

Cosa dire dei rimborsi che alcune realtà locali riconoscono per ogni passeggero trasportato in determinate località?

Non da ultimo, la vicenda CAI che non è ancora riuscita (principalmente per la sommatoria dei ragionamenti su esposti) a far decollare un’azienda che è nata sana, che ha il costo del lavoro più competitivo e che ha usufruito di un patto “sottoscritto” da tutti i lavoratori che hanno partecipato con sacrificio e dedizione alle attività degli ultimi 4 anni, ma che ancora oggi subiscono gli effetti di una CIGS a rotazione.

Per non parlare di tutti coloro che sono ancora fuori e non riescono a rientrare.

Oggi, vicini alla fase di sblocco dei capitali di alcuni azionisti, le voci d’imminenti inserimenti e ampliamenti azionari tutte da confermare (Ethiad e Air France) richiedono la massima attenzione e la più acuta capacità di analisi e d’interpretazione degli eventi per tentare di offrire risposte adeguate a tutti i Lavoratori.

Cosa dire di Meridiana, un’azienda storica del Settore in grave difficoltà che vede anch’essa una lotta impari contro Vettori che come detto cannibalizzano – per assenza di regole- un mercato già di per se sofferente che ha posto oltre 1500 lavoratori in CIGS.

Il combinato disposto di queste valutazioni, unitamente alle presunte imminenti novità in tema di prestazione lavorativa (nuove norme FTL a breve in emanazione), all’allungamento della vita professionale oggi 62 anni -ma a breve anche questo dato dovrebbe muoversi in avanti- , richiedono un nuovo patto tra i Rappresentanti dei Lavoratori e tutta la categoria.

Le carenze illustrate, la situazione politica e quanto ancora si potrebbe affermare, rendono ineluttabile un radicale cambiamento di approccio nel confronto.

Siamo certi che non debbano più esistere gli steccati di una volta, ma solo Categorie di Lavoratori di un Settore che se vuole sopravvivere e costruire un adeguato futuro, deve prima di tutto rinnovare un Patto: essere uniti e lavorare sindacalmente insieme per il nostro futuro ed isolare tutti coloro che tenteranno di dividerci per le più ovvie motivazioni.

La scelta di pretendere un contratto nazionale del Settore del Trasporto Aereo per gli operatori italiani, unitamente alle sezioni pertinenti delle varie Categorie, muove da questi ragionamenti e crea le basi per poggiare le prime pietre di un nuovo modello da cui partire per costruire un nuovo futuro.

Con altrettanta chiarezza riaffermiamo la nostra opinione affinché tutte le realtà imprenditoriali possano aderire a questo progetto perché alternative non ci sono.

Riteniamo, infatti, che i prossimi scenari imporranno nuovi metodi di confronto tra i lavoratori e azienda, nonché maggiore capacità di penetrazione e comunicazione del movimento sindacale per ricevere il contributo di tutti, finalizzato alla gestione di questo nuovo scenario industriale che, a nostro avviso, muterà definitivamente e completamente quanto vissuto sino ad oggi.

A tutto questo, si potrà concorrere se nel movimento del Lavoro ci si doterà di un connubio reale, in termini di effettiva risposta, ed un’unità come mai è stato sino ad oggi abbiamo avuto.

Un nuovo credo, un nuovo patto e la volontà di riscatto per il futuro di tutti.