La Categoria degli Assistenti di Volo Alitalia è da mesi impegnata sulla vertenza collegata ai posti di riposo.
In generale tutti i naviganti ben conoscono l’importanza di questo tema e la stretta pertinenza tra la sicurezza del volo e il corretto rispetto delle norme sul tema fatica operazionale.
Doverosamente premettiamo, riferendoci ai lettori (visto che questo giornale è letto da tutti i lavoratori dei trasporti) che l’argomento può apparire “inopportuno” o essere facilmente strumentalizzato, visto i tempi che attraversiamo e le difficoltà del mondo del lavoro in generale.
Ai più diciamo che lavorare su un aereo a 10,000 mt di altezza in ambiente pressurizzato, con gli effetti del microclima, delle microscosse, delle radiazioni ionizzanti, dell’oggettiva “carenza” di ossigeno per 4/5 voli intercontinentali per mese, per gli effetti del fuso orario e di presentazioni ed effettivo lavoro ad ogni orario della giornata, per 35 o più anni, rappresenta una soglia insopportabile per qualunque fisico anche super dotato. Il concetto di “fatigue” è dunque stabilito dalle norme europee, riconosciuto anche scientificamente come pilastro delle nuove normative in discussione e peraltro gia sancito anche nel General Basic di compagnia. Partendo da queste elementari considerazioni che toccano la qualità della vita professionale di tutti noi, cioè quello dei posti di riposo, è indifferibile la necessità di avviare seriamente un confronto con Alitalia per trovare una soluzione equa e definitiva a questo problema. I posti di riposo non possono essere la terra di nessuno su cui si possono mettere le mani, le pause sul lavoro sono un diritto di tutti i lavoratori, a maggior ragione di quelli che come noi devono poi garantire le emergenze e la sicurezza dei passeggeri.
Vi è la necessità di regole certe, non di aree grigie che lasciano il campo a regalie aziendali e appetiti mai saziati, sui carichi di lavoro del Lungo Raggio, ma soprattutto del Medio Raggio, Settore questo, divenuto ormai insostenibile, in particolare sulle direttrici notturne, per le quali abbiamo già a suo tempo avanzato – sul tema posti di riposo – delle semplici proposte, per giunta a costo zero.
Su molti aspetti contrattuali o ad essi strettamente collegati, è in corso una decisa accelerazione per l’impiego e sul ruolo degli Assistenti di Volo, tali da imporre da parte sindacale un intervento urgente per tentare di fermare una pericolosa deriva tesa a capovolgere il lavoro e la vita dei naviganti.
Volendo effettuare una panoramica generale sul PNC Alitalia restano aperte riflessioni altrettanto importanti, considerati i fatti degli ultimi mesi e valutate le manovre aziendali tese a smantellare e acquisire pezzi di contratto a costo zero.
Mettendo in fila gli accadimenti notiamo che Alitalia ha ridotto e svilito il settore del medio raggio, ha depotenziato le composizioni degli equipaggi, ha conseguentemente incrementato i carichi di lavoro anche tramite un’ulteriore esasperata ricerca di produttività.
Che cosa dire dell’utilizzo di People Care per fini fin troppo ovvi, dei forum categoriali, sino ad arrivare all’unilaterale decisione di implementare i turni di assistenza su una specifica direttrice e senza trascurare la fatiscente situazione dei posti di riposo sull’ A330 ancora irrisolta.
Queste tematiche, unite alle altre, sono alla radice del malessere della categoria; il sindacato deve avere la forza di poter contrapporsi nonostante i tempi difficili e nonostante la situazione generale con determinazione ed efficacia.
Quest’affermazione nasce dalla considerazione e dall’effettiva osservazione di appetiti industriali che proprio in questi momenti sembrano risorgere ancora più violentemente e con ancor più arroganza pur non essendo le aree in oggetto motivo di costo e di ottimizzazioni.
Sul tema costo del lavoro va detto a chiare lettere che la Categoria degli Assistenti di Volo è tra le più basse di ogni azienda di riferimento, il tasso di assenza dal lavoro è del tutto irrilevante. Il Navigante ha dato e fatto decisamente di tutto per contribuire al rilancio di Alitalia. Ora, il lavoro sui recuperi o sull’eventuale responsabilità va ricercata altrove.
Come in tutte le cose della vita, la manifestazione di lungimiranza e di capacità di ascolto e di contemperamento tra le rispettive necessità, rischia di essere travisata ed interpretata nel peggiore dei modi.
La UGL TRASPORTI intende farsi carico delle istanze rappresentate con tutta la sua determinazione e volontà. Forse proprio con l’approssimarsi dei lavori per il contratto per la parte Vettori, è necessario che tutti si faccia un grande respiro e si valuti con attenzione i rischi dell’ingordigia e dell’ingiustificata arroganza.