first_logoIn questi ultimi mesi, parallelamente alla grave situazione economica in cui versa Alitalia di cui  è spesso oggetto mediatico , nel silenzio generale Alitalia Maintenance Systems  vive una situazione critica e preoccupante tale da compromettere definitivamente il futuro della stessa e di tutti i suoi lavoratori.

Alitalia Maintenance Systems SpA è l’unica società in Italia, che si occupa della complessa attività di manutenzione, revisione e riparazione di motori e componenti aeronautici (MRO) e aeroderivati.

Nata nel luglio del 2003 da una cessione di ramo d’azienda di Alitalia (Reparto Officina Motori) e con la partecipazione di Lufthansa Tecknik al 40%, dopo il fallimento della compagnia di bandiera , nel 2010 viene ceduta alla società Iniziativa Prima S.p.A con una quota del 66% , ad European Advanced Tecnology (Israel Aerospace Industries) al 19% e ad  Alitalia Cai SpA al 15%.

La società con circa 320 dipendenti, si contraddistingue per l’elevato livello di competenze tecniche e qualità tecnologiche che si sono consolidate negli anni. Lavora in semiesclusiva per Alitalia CAI avendo sottoscritto un contratto di servizio per i motori della flotta di cui Alitalia Maintenance Systems è certificata.

La grave crisi finanziaria italiana e mondiale e le conseguenze sull’economia reale degli ultimi anni hanno colpito inevitabilmente anche il trasporto aereo.

Tale colpo non era prevedibile in virtù dei chiari accordi tra Alitalia Maintenance Systems  e Alitalia CAI siglati a Palazzo Chigi nel 2010 e poi disattesi.

Nei tre anni successivi, non sono stati onorati gli accordi  da chi aveva assicurato volumi di attività che avrebbero permesso la realizzazione del piano industriale condiviso e sottoscritto tra Alitalia e Alitalia Maintenance Systems  garantito inoltre  dalla Presidenza del Consiglio mettendo nuovamente AMS in una situazione  fallimentare.

Nonostante ciò, l’azienda è stata ed è in continua ricerca di commesse terzi per ampliare il proprio ”pacchetto clienti” con l’intento di andare a compensare la riduzione di volumi sopra indicati. Il settore marketing e sviluppo , con i pochi mezzi messi a disposizione dall’Azienda , ma con impegno e serietà , ha instaurato contatti interessanti con canali di distribuzione e potenziali clienti in diverse aree geografiche del mondo sia nel settore aeronautico che aeroderivato, purtroppo senza neanche l’interesse istituzionale volto a promuovere un’Azienda così altamente tecnologica in un mercato mondiale dove i protagonisti sono gli Stati..

La “voglia” di competizione ha permesso ad Alitalia Maintenance Systems di ottenere una nuova certificazione su un motore aeronautico (CFM56-7B Boeing 737 serie 600/700/800 next generation) e su un motore aeroderivato (LM2500 TurboGas, utilizzato molto anche in Italia da Snam, Acea ed altre aziende del settore)  ma l’indisponibilità economica pregiudicata anche dal non rispetto di impegni presi dalla Regione Lazio in tema di formazione e sviluppo, ha causato una situazione di rischio occupazionale e soprattutto industriale.

Nel luglio del 2013 la situazione debitoria è cosi grave che l’azionista di maggioranza , non avendo risorse economiche da investire , dichiara di portare i libri in Tribunale. Per evitare questo finale drammatico, i due azionisti di minoranza ricapitalizzano mettendo il necessario , non utile però al fine di un rilancio e sviluppo dell’Azienda. A questo punto lo scenario degli azionisti muta : Iniziativa Prima SpA dal 66% scende al 23%; cede parte delle sue quote ad Alitalia CAI spa (sempre più preoccupata del destino dei suoi motori dentro le officine di AMS) che dal 15% passa al 38,5% e ad European Advanced Tecnology che dal 19% passa al 38,5%.

Tale assetto preoccupa fortemente le scriventi OO.SS. perché, a seguito di questa operazione ,non è stato ancora presentato un piano industriale per il rilancio di  Alitalia Maintenance Systerms.

Le professionalità di Alitalia Maintenance Systerms permettono di  diversificare le sue attività anche verso settori aeroderivati per la produzione di energia in analogia ad altri competitors ma affinchè ciò avvenga occorre mettere in atto una vera politica di investimenti partendo da un serio piano industriale pragmatico concedendo i giusti momenti di confronto e condivisione con le OO.SS.

Questa realtà tutta Italiana e unica nel suo settore,deve continuare ad esistere;le grandi potenzialità che possiede AMS vanno espresse pienamente e rafforzate con la creazione e il consolidamento di partnership locali e internazionali salvaguardando da un lato i circa 320 lavoratori e le loro famiglie  e dall’altro rimettendo in moto un volano dell’economia regionale e nazionale  che sappia attirare investitori,risorse finanziarie e creare posti di lavoro.

 Segreteria RSA  Alitalia Maintenance Systems                                                 FABIO CECCALUPO           UGL Trasporti