Gentili colleghi,
con la pubblicazione delle buste paga, abbiamo tutti riscontrato le trattenute solidaristiche previste dagli accordi sottoscritti.
Si stanno scatenando, come è normale che fosse, diverse ricostruzioni sulle motivazioni di questo contributo che ricordiamo, pur nella sua durezza, è riconosciuto necessario anche da chi non ha ancora sottoscritto gli accordi vigenti.
Riteniamo importante ribadire che il riconoscimento di queste somme, calcolate in percentuale al reddito pro capite percepito, è necessario (unitamente ad altre iniziative) per mantenere in vita Alitalia sino all’arrivo degli arabi e comunque sino a quando l’antitrust europeo non avrà dato via libera all’accordo.
Nei prossimi giorni il CdA dovrà deliberare un ulteriore incremento di capitale, per arrivare alla somma di 300 milioni di euro.
Contemporaneamente, entra nel vivo la questione esuberi e si avvia in queste ore la procedura di mobilità, la quale ben descrive la gravissima situazione in cui versa Alitalia.
Siamo fermamente convinti che la valutazione del contributo solidaristico debba essere collocata anche in quest’ambito di ragionamento e debba quindi essere valutata sì come estremamente pesante, ma come il male minore rispetto a chi subirà ben altro.
Prima di ogni valutazione, sin da ora ribadiamo comunque tutto il nostro impegno per far si che nessuno rimanga senza tutele e senza prospettive di lavoro.
Proprio in riferimento ai colleghi Assistenti di Volo che saranno coinvolti dal processo di mobilità faremo di tutto per il loro reinserimento.
Il lavoro è per l’UGL il primo obiettivo che deve essere perseguito e tutelato.
Per questo, credendo di interpretare il pensiero di moltissimi colleghi, pensiamo, di là dalla legittima dialettica e contrapposizione, che il sacrificio economico previsto per 6 mesi (e dilazionabile per effetto di una specifica richiesta UGL), pur se pesante e causato dalla mala gestione di chi ha governato i processi aziendali, ci consentirà di credere e sperare in un futuro migliore.
Gli incrementi economici derivanti dalla decontribuzione fiscale (anni 2015 e 2016) e dalla crescita delle retribuzioni previste negli accordi, ci faranno presto recuperare quanto oggi ceduto.
Ribadiamo inoltre, e su questo punto uscirà a breve un nostro remind, che la dilazione economica del contributo è già previsto grazie all’accordo che UGLTA ha sottoscritto in sede ministeriale.